martedì 5 febbraio 2013

Buona la seconda! (Elefantentreffen 2013)


Come prevedibile, il nostro secondo “Senzafretten” ci ha regalato grandi emozioni, oltre a nuove amicizie e nuove storie, fortunatamente tutte a buon fine.

Ora abbiamo capito perché l’Elefante è considerato il raduno più estremo sulla terra: tanta roba, amici cari, tanta. Temperature al limite, acqua (secchiate), neve, ghiaccio, nebbioline varie, tanti kilometri al buio con visibilità e condizioni che definire precarie è poca cosa.
Partenza in perfetto orario dall’area di servizio stabilita, umore a mille e due nuovi amici, Roberto, munito di HD, e  Mario che, con la sua fida BMW, ha girato mezza Europa, da figo vero: tenda e via per le strade del nord e non solo. Grande motociclista il Mario!.
Il viaggio di andata fila liscio fino al Brennero. Freddo “regular” e meteo ottimo. Incrociamo in autogrill il Parodi nazionale (“Piacere, Roberto Parodi” cit.) e ci scambiamo due chiacchiere. Insieme al suo compare Veneziani, è diretto all’Elefante per tirarne fuori un servizio per Raiders Cafè. Con Parodi questo viaggio troverà diversi altri momenti di incontro, sia in buca che al ritorno.
I problemi e i caxxi si fanno duri da Innsbruck in poi, in pratica fino a Passau, meta per la prima notte: il meteo incomincia a sfancularci con acqua così intensa e bastarda che mai avevamo visto e il freddo, quello vero, si mette a menare le danze, come deve essere in terra teutonica a Gennaio. La visibilità diventa proibitiva, il che non è esattamente rose e fiori in autostrade prive di limite di velocità e pullulanti di mezzi pesanti che alzano muri d’acqua. In più, quando tutto è difficile la sfiga ci vede molto bene e così decide di regalarci, nei pressi di Rosenheim, un problema alla BMW che, a causa di una caduta fortunatamente innocua per Mario,  riporta la rottura del freno anteriore e della freccia. Decisamente non il massimo dopo sette ore a cavallo di una moto, al calar del sole, con pioggia e freddo che ti mordono le palle come il peggiore dei bulldog… Il destino, però, ci riserva una carezza , o forse una botta di culo, a seconda delle interpretazioni, facendoci incontrare persone gentilissime, che ci accompagnano ad un concessionario ufficiale distante solo tre o quattro kilometri (seconda carezza/botta). Troviamo del personale veramente premuroso (terza carezza/botta), che ripara la moto e ci rifocilla, riservandoci una gentilezza rara. La prossima volta che batteremo la Germania a calcio, esulterò in maniera più civile in loro onore…
Finalmente giungiamo a Passau, stupenda cittadina sita proprio dove l’Inn e l’Ilz confluiscono nel Danubio. Ottima sistemazione in un alberghetto lungo il fiume e serata di rito nella taverna adiacente a spaccarci di stinco, medaglioni (il piatto preferito di Cosimo) e birra.
La mattina si punta diretti alla buca, che dista solo 40Km. Ci arriviamo in breve tempo, con l’energia e la brama dei bimbi che scartano, sotto l’albero di Natale, il regalo tanto agognato. Lo scenario che ci si presenta è esattamente quello che, nelle nostre migliori fantasie, tutti noi avevamo sperato di ammirare: una vallata disseminata di tende come una Wooodstock innevata e una miscellanea di genti e motociclette da far girare la testa. L’atmosfera è molto particolare, perché gli odori di legna bruciata nei falò, i suoni delle sirene degli allarmi della seconda guerra e i personaggi più fuori di testa sono tutti qui, davanti a noi. Passiamo quasi un paio d’ore un po’ frastornati, storditi dall’atmosfera magica e folcloristica al tempo stesso. Beviamo birra offerta da Roberto (Magic Bob), festeggiando il suo compleanno (quale migliore occasione!!), ci intratteniamo con il Parodi, facciamo le foto di rito e soprattutto ci aggiriamo per il raduno con la faccia da ebeti, ancora increduli di essere finalmente all’interno del quadro sognato, ammirato a lungo da casa nella speranza di potervi, un giorno, far parte. Inizia a nevicare e così decidiamo, a malincuore, di ripartire. E proprio la neve è l’ospite più scomodo del nostro run , come peraltro avevamo preventivato. Per il rientro riusciamo a cappellare in pieno tutti i piani. “Basta viaggiare al buio, con meteo impietoso e passate le ore 17 ”, ci eravamo  giurati. Bene, alle 19.00 siamo al buio, persi nei dintorni di Innsbruck, a 1200 metri  sul Brennero, come cinque pirla sotto una nevicata di quelle vere, senza trovare un buco dove passare la notte.
A parte gli scherzi, sono stati momenti difficili, fondamentali coesione e amicizia, ingredienti che, grazie a Dio, non ci sono mancati.
Alla fine troviamo una buona sistemazione (in perfetto stile “Shining”), grazie alle indicazioni di alcuni locali. Il rientro, la mattina seguente, è tutto sommato agevole. Dopo l’ennesimo incrocio Parodiano, “spalata” la neve dalle moto, ci rimettiamo in viaggio. Strada tosta, con neve e ghiaccio per tutto il valico, strada che si fa poi guidabile fino a casa grazie a temperature gradevoli.
Dopo i saluti di rito ognuno punta le forcelle verso i propri lidi, serbando, ancora fresche e confuse, tutte le emozioni di questa avventura, di questo Senza Fretten. Ci vorrà del tempo per metterle in ordine, fagocitarle e infine collocarle nei cassetti dei ricordi più belli.
Grazie a tutti, brothers. Grazie a Roby e Mario per aver condiviso tutto questo con noi.
Dai, coraggio ragazzi…in fondo mancano solo 360 giorni…



Diabolik!




Prima Parodata

In autogrill come a casa





Sti cazzi...

Uomini felici 1

Uomini felici 2

Uomini bagnati fradici





Senza Fretten team 2013







Corri Superman...via....!!!

Fiona sul Danubio (marrone)














Erba di Wimbledon









Seconda Parodata









Vista dall'albergo  Shining style







Ste BMW... :-D




Moto pulita 1

Moto pulita 2

Moto pulita 3

Moto pulita 4

Moto pulita 5

6 commenti:

  1. ....che dire... semplicemente fantastico,,,,
    complimenti per il racconto, descritto in maniera impeccabile ed emozionante..... Un grazie a tutti voi per aver condiviso un grande sogno, divenuto realtà... Non avrei potuto trovare compagni di avventura migliori..
    GRAZIE RAGAZZI..


    MARIO BMW

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie a te Mario e mi raccomando, l'anno prossimo parti con un litro di olio di scorta... hahaha

      Elimina
  2. Belle foto!!! Gran viaggio
    Il mio "vecchio" è un pazzo :)))
    Ciao
    Marty

    RispondiElimina
  3. Dove eravamo rimasti...........?
    Monaco 2012, primo senzafretten, anche lì entusiasmo alle stelle,pioggia lungo il percorso, fantastica sera nella birreria più antica di Monaco,eravamo pronti alla conquista.
    Al mattino tutto svanì, la neve ci colse all'imprvviso ,tanta , troppa neve.
    Mestamente girammo le moto verso l'Italia, giurando vendetta.

    2013 Il trio 1811 si avvale della compagnia di altri 2 componenti ( ormai a tutti noti ) la cavalcata vero la buca si rivela VITTORIOSA .

    Lele ,Marino ,Cosimo,Roberto e Mario sicuramente non dimenticheranno......

    Grazie bro.

    RispondiElimina
  4. Forse qualcuno sorridera' quando dico "abbiamo compiuto un impresa" forse non abbiamo conquistato l' everest ,ma comunque io mi sento un motociclista diverso. Grazie fratelli, grazie amici. dimenticavo: complimenti di cuore a magicbob che ha passato il suo 60° compleanno in buca. e non e' da tutti .appuntamento al prossimo elefante.

    RispondiElimina